La tigre, il panda e la tartaruga

L’indizio di ieri vi doveva condurre ad una conclusione forte e chiara BOY’S ROOM = si pasticcia nella stanza dei ragazzi  🙂

Federico è entrato nella fase di attività celebrare elevata, dove i concetti sono tanti ma poco chiari, lo sto aiutando a mettere a posto alcune idee, dare un ordine all’acquisizione dei dati… in poche parole rispondo alle sue “Mamma, perché..?”  e cerco di proporgli  giochi educativi. Ho pensato che la sua collezione di animali in ceramica che fin ora giaceva tranquilla sulla mensola si presta ad un progettino  coinvolgente. Ho usato:

1 scatola di legno (quando ho comparto le fragole sapevo che la devo riutilizzare!)

Cartoncini, Puntine, Nastro, Colla, Forbici, Optional: adesivi, muschio, fieno finto, etc.

Adesso ogni volta si ferma davanti la scatola appesa al muro della sua stanza e chiede di leggere tutte le informazioni riguardanti gli animali, la parte dedicata alla tigre la sa a memoria (!).

Visto che ci mancano ancora diversi elementi della collezione “L’albero dei sogni”, non so..se proprio insistete a farci un regalo.. 😉

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Brigitte, Marion, Lily e le altre ragazze del mucchio

Collezionista si nasce. Certi lo vedono come malattia, stranezza. Collezioni tazze, penne, segnalibri, figurine in ceramica? Secondo tanti sei bizzarro. Perché collezionare? Ci sono risposte diverse che vanno dal elencare i motivi ragionevoli ad un caos di cause completamente stravaganti.

Mia nonna J. andava al cinema almeno quattro volte a settimana, comprava le riviste che raccontavano i scandali hollywoodiani (parliamo degli anni 30 e 40) e con le guance arrossite seguiva le storie d’amore di Loretta Young,  Mae West e Greta Garbo.

Nonna ci ha lasciati quando ero piccola, troppo piccola per condividere con lei la passione per il cinema, abbastanza grande per sentire la sua mancanza ancora oggi. Mi sono rimaste alcune riviste che si sono salvate dalla umidità e il passare del tempo e la sua collezione di cartoline foto delle stelle del cinema, capitata nelle mie mani qualche anno fa. In poche parole ho deciso di continuarla. Spesso si tratta di personaggi dimenticati, perché ditemi voi se sapete chi era Lily Damita, Raquel Torres o Betty Bronson..

Ebbene sì, tra le mie numerose collezioni c’è anche quella delle foto vintage delle star. Penso che nonna sarebbe stata contenta… e che si gode tantissimi film nel paradiso dei cinefili.

Ogni foto rappresenta una storia unica ed affascinante, come questa di Brigitte Helm..

Debuttò a 18 anni nel film “Metropolis” di Fritz Lang. Dopo quel felice esordio Brigitte Helm interpretò una decina di film muti e 16 sonori, interpretando quasi sempre ruoli di femme fatale. Dopo avere interpretato una trentina di film, alcuni dei quali con il sonoro, lasciò le scene nel 1936 in aperto dissenso con il cinema di propaganda del regime nazista, dopo essersi trasferita in Svizzera l’anno precedente. Lì ebbe in seguito quattro figli dal suo secondo marito Hugo von Kuenheim, un industriale. Dopo il suo ritiro, rifiutò sempre di concedere interviste sulla propria carriera cinematografica. Morì nel 1996 a causa di un collasso cardiocircolatorio. (Wikipedia)